mercoledì 31 luglio 2013

RECENSIONE "Biscotti e sospetti" di Stefania Bertola

Grazie a Federica del blog "La Fede Librovora" ho scoperto “Biscotti e sospetti” di Stefania Bertola autrice che, in questo libro, riesce a mescolare sentimenti e ironia offrendo una visione completa della quotidianità dei protagonisti.

Biscotti e sospetti

Autrice: Stefania Bertola
Stefania Bertola (Torino, 27 dicembre 1952) è una scrittrice italiana. Ha pubblicato diversi romanzi che coniugano sentimento, umorismo e senso del surreale con risultati che possono ricordare la letteratura anglosassone chick lit per quanto riguarda il tono leggero e divertente, anche se ambientazioni e temi si discostano decisamente dai canoni di quel genere. La Bertola è anche traduttrice dall'inglese, sceneggiatrice e autrice radiofonica.

Casa Editrice: TEA
Pagine:  237
Prezzo: €   8,60
Trama: Violetta Chiarelli, commessa, e sua sorella Caterina, sarta e minuscola imprenditrice in proprio, non sono forse le inquiline ideali per un appartamento ricavato in una elegante villa in collina. D'altro canto, neanche gli altri inquilini sono del tutto irreprensibili. Rebecca Demagistris è una madre separata alle prese con tre bambine, mirmecologi fedifraghi e pastori metodisti killer; Mattia Novalis è un architetto di interni ricercatissimo per il suo pessimo gusto e il suo fisico prestante; Emanuele Valfrè, romantico e affascinante proprietario delle omonime vetrerie, è arrivato da Calcutta con una moglie fresca fresca che sembra intenzionata a rovinargli la vita.


STILE: 7
STORIA: 7
COPERTINA: 7


Due simpaticissime donne, Violetta, commessa in una libreria e sua sorella Caterina, sarta, vivono in un appartamento sito in una elegante villa in collina alle porte di Torino. Le loro vite si intrecciano con quelle degli altri inquilini: Rebecca, madre separata con tre figlie da crescere; Mattia, affascinante interior designer; Emanuele proprietario delle Vetrerie Valfrè con una moglie indiana che sarà la protagonista del “mistero” da risolvere. Tra equivoci, sparizioni, ricerche, travestimenti, vengono narrate le vite dei protagonisti che si rapportano con l’esistenza in maniera diversa l’uno dall’altro. Gli uomini sono indecisi, incapaci di prendere decisioni importanti e si cullano nel tipico comportamento maschile di non apprezzare ciò che hanno e di rimpiangere ciò che avevano. Accusano gli altri per nascondere la propria colpa dimostrando, con il loro comportamento, di non riuscire a capire cosa esattamente vogliono dalla vita. Le donne appaiono più concrete, sono impulsive e tenaci nel perseguire i propri scopi. Forte Rebecca che si traveste da Madame Ouida, cartomante con burka, per non far mancare nulla alle sue figlie: Elmi, Eli ed Evi. Tenera la figura di Violetta che, partecipando a un quiz televisivo, sogna di vincere la somma che le permetterà di comprare la libreria dei suoi sogni. Un vortice d’idee e d’azione è Caterina che s’improvvisa investigatrice per svelare il Mistero della Moglie Indiana Scomparsa. Unico neo “rosa” è Belinda, giovane studentessa, con l’hobby di rubare i mariti e i fidanzati delle altre donne: tanto bella quanto insignificante fugge dalle responsabilità di una vita a due. Tutte queste figure sono protagoniste del romanzo le cui vicende vengono narrate con stile fluido e brioso che ti permette di leggere in modo allegro e spensierato un libro ben scritto. A volte vengono descritte situazioni assurde che possono sembrare poco reali ma, ormai lo sapete, non bisogna fermarsi alle apparenze perché, in fondo, il mondo è talmente complesso e confuso che bisogna sempre approfondire ogni cosa per trovare la verità. Anche l’amore regna sovrano tra queste pagine. Si parla dell’amore coniugale, dell’amore gridato ai quattro venti, ostacolato e conquistato con tenacia.

 “Noi abbiamo l’ape dell’amore chiusa nel nostro cuore e addormentata. Solo quando l’ape si sveglia e ci punge, è il vero amore. Se no, sono stupidaggini, sciocchezze. L’ape punge una volta soltanto e poi muore.” 

“Biscotti e sospetti”, capirete il perché del titolo leggendo l’ultima parte del romanzo, è un libro rilassante, appassionante, con qualche colpo di scena e una linea diretta mente-cuore che passa per le api dell’amore. Consigliato come lettura per le vacanze, questo libro è un ottimo tirami-sù per il morale, per ingannare la noia, per combattere il caldo con qualche risata refrigerante. Stefania Bertola ha scritto un romanzo che ci permette di “leggere” la vita, per sorridere alle tante difficoltà che rendono arduo il cammino dell’esistenza.

WWW Wednesdays #15

WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)


 
What are you currently reading?

    

"Corner's Church" di Matteo Zapparelli

"Il prezzo della bellezza" di Rosa Teruzzi


What did you recently finish reading?

   Cronache dalla fine del mondo 

"Tempest" di Julie Cross

"Biscotti e sospetti" di Stefania Bertola

 "Cronache dalla fine del mondo" di Sara Zelda


What do you think you’ll read next?   

    

"L'oro di Dantedi Filippo Martelli

"Charlotte" di Antonella Iuliano

"Alta Marea a Cape Love" di Viviana Giorgi

lunedì 29 luglio 2013

Detective Gufo #7

"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate. 



Cari lettori, vi state divertendo in vacanza?
Detective Gufo non ha quasi più fiato per il caldo intenso di questi giorni. 
Con un filo di voce, da vero eroico pennuto, mi ha sussurrato:

"Shadowhunters. Le Origini-La Principessa" di Cassandra Clare
scritta da Bliss del Blog “Libri per Passione



La passione per la lettura rende questa recensione viva: amore, ironia, odio, lealtà e onore, paura e tentazione diventano quasi reali grazie alle parole di Bliss. Con attenzione e sagacia il libro viene analizzato nelle sue 1000 sfaccettature e mi piace questo rapporto coinvolgente tra lettore e libro. Vi riporto le parole di Bliss per darvi un esempio del suo coinvolgimento emotivo: “Nei suoi libri la scrittrice, Cassandra Clare, è così, ti sconvolge senza darne il minimo segno scritto. Getta la bomba e quella scoppia in silenzio fra le pagine, mentre in te rimbombano lo scoppio assordante, il dolore dell’esplosione, e tutti gli effetti collaterali”.

Brava Bliss!


Dalla saga bestseller internazionale di cui è in arrivo un film attesissimo dalle atmosfere dark e ammalianti, Il terzo volume che narra le origini degli Shadowhunters. Una nuova avventura in una dimensione infernale.
Tessa Gray dovrebbe essere felice, come tutte le spose. Eppure, mentre si prepara per il suo matrimonio, una rete di ombre grava sugli Shadowhunters dell’Istituto di Londra. C’è un nuovo demone, legato tramite sangue e segreti a Mortmain, l’uomo che vuole utilizzare il suo esercito di automi spietati, gli Infernal Devices, per distruggere gli Shadowhunters. Abbandonati da coloro che dovrebbero essere i loro alleati e con i loro nemici sempre più vicini, gli Shadowhunters si trovano in una trappola mortale... Come può una sola ragazza, persino una che può comandare il potere degli angeli, affrontare un intero esercito? Un nuovo, avvincente episodio della saga che ha già appassionato moltissimi lettori.

BBC luglio - SONDAGGIO

"Best Book Cover" è una rubrica mensile creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Ogni primo del mese vi mostrerò tutte le copertine dei libri letti nel mese precedente e sarete voi, 
tramite un sondaggio, a decretare le copertine vincenti.

SONDAGGIO

Buon inizio settimana a tutti, oggi parte il sondaggio per decretare la miglior copertina del mese di luglio. Come votare?
Basta scrivere sotto al post un commento con il TITOLO DEL LIBRO SCELTO,
Scoprirete i libri vincitori del mese di luglio VENERDì 2 AGOSTO
I libri vincitori di ogni mese li troverete nella pagina BBC :)

Ecco le copertine dei libri che ho letto ( e di quelli ancora in lettura) nel mese di LUGLIO:


  
   
   
  



Buona votazione a tutti ;)

sabato 27 luglio 2013

RECENSIONE "Io sto bene" di Rùmi

Io sto bene

Autore: Rùmi
Rùmi non studia, non lavora, non guarda la tivù, non va al cinema, non fa sport. E' figlio di padre poverissimo e madre ricchissima e quindi bipolare, difatti Io sto bene è per metà allegro e per metà triste. Essendo figlio di madre ricchissima, Rùmi è molto snob. Essendo figlio di padre poverissimo, è anche un arrivista. Bivacca ai margini del vivere civile e dorme poeticamente “nello scheletro del tempo che passa e mentre passa muore”: per questo motivo Rùmi ha sempre giurato a se stesso che in realtà lui non esiste. O meglio, che forse esisterà solo fin che avrà parole da scrivere, da urlare, da piangere e con cui soffocare. E tuttavia, nessuno provi a dirgli che è soltanto un povero utopista, potrebbe montarsi la testa.
Io sto bene è il suo primo libro. Prima di essere pubblicato, aveva riscosso un enorme successo come fermacarte, poggiapiedi da salotto e, in forma tritata, come lettiera per gatti. Inoltre, nessuno dei due lettori dell’opera si era mai accorto che essa è un palese plagio dal fumetto Zora la Vampira, dal Manuale di Sopravvivenza Urbana e da diversi titoli della serie di Emmanuelle.
Il blog dell'autore

Casa Editrice: Cicorivolta Edizioni
Pagine:  261
Prezzo: €   13,00
Trama: L’anonimo protagonista di IO STO BENE è iscritto all’università, ha buoni amici, gira e vede gente. Vivacchia sulla faccia scura della finta Roma bene che non finisce mai sui giornali. La sua vita quotidiana assomiglia a una barzelletta sporca: superficiale, spensierata, libertina. 
Le sue poche soddisfazioni gli derivano dall’amore per il cinema e per uno dei suoi esponenti di punta: Sergio Bauer, fantomatico intellettuale prestato al soft-core, finito inghiottito nella fitta rete dei misteri d’Italia, nonché soggetto unico della tesi che gli consentirà di ottenere l’agognata laurea. Ed è proprio addentrandosi nella figura criptica e nella vita fumosa dell’autore maledetto che il percorso del nostro protagonista andrà sempre più complicandosi, fino a una catartica gita in provincia, dove, tra bizzarri incontri con un adescatore di ninfetti e orge di droga e alcol, riuscirà, forse, a mettere ordine nel caos della propria esistenza.


STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 7


“Io sto bene” è un libro di Rùmi pubblicato da Cicorivolta nella collana Blocknotes.
E’ un libro che non ti aspetti, che ti coinvolge piano piano e di cui non puoi liberarti se non leggendo l’ultima pagina. E’ un libro che ti lascia stordita e con la netta sensazione di non aver ben compreso tutto ciò che l’autore vuole trasmettere. Le parole, come un fiume in piena, ti travolgono con emozioni ora allegre ora tristi che danno vita al mondo dello scrittore. Rùmi, figura complessa, "bivacca ai margini del vivere civile e dorme poeticamente nello scheletro del tempo che passa e mentre passa muore". Ed è per questo che, forse, concretizza il suo vivere attraverso la scrittura, una scrittura catartica che impone la corrispondenza biunivoca di scrivo quindi esisto, esisto quindi scrivo.
“Io sto bene” è un titolo ironico per un romanzo che narra la vita di un ragazzo di cui non viene mai citato il nome forse perché non è importante l’identificazione attraverso un nome ma “cosa siamo”. Il protagonista senza nome, che chiamerò “Lo Studente”, racconta in prima persona la propria realtà. La sua voce narrante ci guida attraverso una vita quotidiana che si consuma tra alcol, droga, sesso, in un gran vortice di sensazioni, passività, domande non esteriorizzate, scelte non fatte. In una Roma, vista attraverso la lente del disagio, del finto perbenismo, si trascina l’esistenza di ragazzi la cui vita sembra l’onda di uno tsunami che travolge ogni cosa e che niente e nessuno può fermare. Attraverso le pagine del romanzo assistiamo a un continuo rapportarsi tra “il mondo che noi abbiamo realizzato” e “il mondo che Lo Studente vorrebbe” . In questo parto drammatico vengono analizzate le caratteristiche di una vita quotidiana superficiale, spensierata e libertina. Nella vita dell’anonimo protagonista  c’è un solo punto fermo: l’amore per il cinema e per il fantomatico regista Sergio Bauer, soggetto unico della sua tesi di laurea. E’ interessante leggere una storia nella storia, passare dall’esistenza del protagonista al racconto della vita di Bauer è un attimo. Ci si ritrova a cercar di capire dove finisce la realtà e iniziano i sogni anzi gli incubi di vite vissute nell’osservare, analizzare, sperimentare tutto ciò che rappresenta la quotidianità.
Con uno stile asciutto e crudo lo scrittore, “con una penna oppositiva e acuminata”, apre un discorso critico sulla società e descrive un percorso sofferto con mille ostacoli da superare, ostacoli rivestiti di “formalità”. La società è un “divenire continuo” è raccontata attraverso una carrellata panoramica sul variegato mondo umano che ci circonda. L’autore ci mostra il “mondo” dall’alto, in una visione d’insieme, poi ci immerge completamente in esso, fino a guardare  l’anima del protagonista. Sembra quasi di poter toccare i suoi pensieri, la sua voglia di amare e di essere amato. In alcuni momenti condividi il suo pensiero poi ti perdi nel mare della vita. In questo romanzo c’è la vita, l’odio, la morte, l’indifferenza, le allucinazioni. Lo Studente ha bisogno delle parole “che a volte lo soffocano” ma lo rendono vivo, ha bisogno dell’Amore, ha bisogno della certezza di sentirsi amato.
Con un linguaggio forte, non convenzionale, con pochi dialoghi e molte riflessioni, l’autore inchioda il lettore e lo pone davanti a molti interrogativi. Siamo veramente liberi di agire secondo il nostro volere o il nostro agire è tale perché è ciò che gli altri si aspettano da noi? Rùmi porta il lettore nel mondo dell’introspezione per osservare e analizzare la propria interiorità costituita da sentimenti, desideri, pensieri, senso d’identità. Da questo viaggio interiore Rùmi  ritorna dicendo “Io sto bene” frase ironica perché lui, per sua ammissione, è un gran burlone. 
Questo libro, impegnativo, è consigliato a coloro che non temono l’introspezione, che sono pronti a mettere in gioco le proprie certezze leggendo colui che di certezze non ne ha. Spero che questa ricerca continui perché mi piace leggere ciò che Rùmi scrive e sono curiosa di vedere come proseguirà questa avventura nel mondo degli scrittori, mondo che con Rùmi ha acquisito un valore aggiunto.

Il sabato del sondaggio #7

"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri. 


Cari lettori, tra un tuffo e lo shopping vacanziero, come vanno le vostre letture?
Per rinfrescare un po’ gli animi, visto le temperature alte di questi giorni, vi chiedo:

“Le donne che leggono sono pericolose?”


Le donne che leggono sono pericolose perché non si annoiano mai. Le donne che leggono sono pericolose perché nutrono i loro sogni. Le donne che leggono sono pericolose perché trovano sempre una via di fuga.

Queste frasi, tratte dal libro “Le donne che leggono sono pericolose” di Stefan Bollmann e Elke Heidenreich,  hanno attratto la mia attenzione e suscitato curiosità. Tutti noi sappiamo che sono stati necessari molti secoli perché alle donne venisse permesso di leggere ciò che volevano. Gli autori affermano che prima la donna poteva ricamare, pregare, allevare bambini e cucinare. Tuttavia il “gentil sesso” diventa una minaccia se sostituisce “il mondo della casa” con “il mondo del pensiero, del sapere, della fantasia”. Nel libro si sostiene che leggendo, le donne, sono diventate pericolose perché si sono appropriate di conoscenze di cui dovevano rimanere all’oscuro. Le donne leggendo sono diventate più consapevoli e più sagge, riflettono e si formano un’opinione propria, cominciano a pensare con la propria testa e questo può far paura. Bella consolazione: facciamo paura e siamo pericolose.
Di conseguenza mi chiedo: “a chi suscitiamo questi timori?
Io amo leggere perché adoro farmi coinvolgere dalle storie, mi piace  viaggiare per mondi fantastici ma, nei libri, io cerco anche risposte alle domande della vita. Ho la possibilità di allargare i miei orizzonti, conoscendo posso sognare e godere del piacere emotivo che la lettura mi dona. Sicuramente non leggo 24 ore al giorno, anche se mi piacerebbe, perché ho un lavoro da svolgere; una famiglia a cui pensare; non ricamo, a volte prego; ho due ragazzi da crescere e un marito d’amare; in cucina riesco a destreggiarmi molto bene e nessuno, con me, è mai morto di fame. La mia casa non è autopulente e tutti i lavori domestici sono a mio carico. Tuttavia ho un gran difetto: amo i libri, le parole sono i miei gioielli, il loro “silenzio” è fonte di forza e tranquillità. Sono una persona gentile e amabile, almeno così mi definiscono coloro che hanno la fortuna o la sfortuna di conoscermi. Malgrado ciò non toccate i miei libri e non negatemi la libertà di poter leggere ciò che voglio altrimenti potrei diventare davvero pericolosa! 

giovedì 25 luglio 2013

RECENSIONE "Racconti delle Lande Percorse Vol. I - Come nasce un cavaliere" di Diego Romeo

Come nasce un cavaliere

Autore: Diego Romeo
Biografia dell'autore

  Serie  Racconti delle Lande Percorse  
#1 Come nasce un cavaliere 
#2 La Grande Guerra [recensione]

Pagine:  232
Prezzo: €   1,18 (ebook)

Trama: 
Hurik Van Gotten è stato proclamato generale, ed ora sta vagando per l’accampamento, controllando lo schieramento. É il giorno che precede una battaglia che si rivelerà epica tra l’esercito Imperiale, campione della fede, e le oscure forze dell’Antagonista. Un romanzo dai tratti ucronici ambientato in un sorprendente medioevo tecnologico.



http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 7
STORIA: 7
COPERTINA: 6




Mai fermarsi alla prima difficoltà! Sagge parole che ho messo in pratica  leggendo “Racconti delle Lande  Percorse Libro I –come nasce un cavaliere” di Diego Romeo. Quando ho iniziato a leggere il libro ho provato un senso di smarrimento, mi trovavo davanti a una barriera di parole che non riuscivo a scalfire. Così ho spento il computer e il giorno dopo ho affrontato con spirito diverso questa lettura, che mi incuriosiva, leggendo con più attenzione, notando i caratteri diversi di scrittura, cercando di capire a cosa si riferissero e quali fossero i diversi piani temporali su cui la storia si svolgeva. Così pian piano, il romanzo inizialmente ermetico, si è trasformato in una nitida visione del mondo immaginario creato dall’autore. Un mondo con personaggi da scoprire perché complessi sia per note caratteriali sia per la psicologia delle loro azioni. Lo scrittore abilmente ha coniugato elementi puramente fantastici con elementi reali , oscillando tra presente e passato ha praticato un’alchimia delle parole per trasmettere un messaggio universale:  
  
“Quando si desidera una cosa con volontà, allora diventa un dovere per l’uomo realizzare quel desiderio”

                      

Il romanzo narra di Hurick Van Gotten e della sua evoluzione da giovane fanciullo, a cui è stato ucciso il padre, fino alla sua nomina a generale della compagnia “Legione testa d’Ariete”. Il cattivo della situazione è  Abraxas il Drago della Morte meglio conosciuto come Nero. Il ritrovamento, nella Biblioteca imperiale, di un manoscritto che narra l’epica battaglia è il punto di partenza per narrare  la vita di Hurik e del suo divenire Cavaliere del Drago d’Oro. Lo scrittore, attraverso continui flashback, ci descrive un giovane Hurik  irrequieto e desideroso solo di vendicare la morte dell’adorato padre. Tuttavia mai agire frettolosamente senza conoscere il nemico, si finirebbe per soccombere alla superiorità della parte avversa. Ecco perché,il nostro giovane e testardo protagonista, trascorre parecchi anni  studiando e apprendendo l’arte del combattimento. Dopo tanti sacrifici viene finalmente nominato Cavaliere. La vicenda si snoda nell’Impero Celeste dove umani, elfi, nani, mezzi orchi vivono e collaborano insieme creando un popolo intenzionato a difendere, a tutti i costi, la propria libertà minacciata dall’Impero del Signore Oscuro. Il saggio maestro Karl, il misterioso mezzo Orco, lo scontroso nano Odin, il paziente padre formatore Michele compongono la famiglia del giovane allievo  condividendo con lui speranze e timori. Il nemico è sempre in agguato, la pace è solo un momento d’illusorio benessere che può svanire in un attimo. Infatti il timore per un futuro incerto segna l’epico scontro tra il bene e il male, tra la libertà e la sudditanza ed è per difendere i loro ideali che tutti i protagonisti si ritrovano insieme al cospetto dell’Imperatore. Lascio a voi il piacere di leggere l’intero evolversi della storia. Io voglio squarciare il muro delle parole per capire cosa si cela tra le righe, ciò che rende i protagonisti così vivi e particolari, ciò che si nasconde dietro le preghiere e gli incantesimi formulati in Lingua Arcaica. Riflettendo ho capito che “volere è potere”: Hurik non ha poteri straordinari, non ricorre alla magia ma con impegno e costanza lavora, per anni, alla sua formazione di Cavaliere. Egli, inizialmente, arrogante e vendicativo diventa un uomo che lotta per i suoi ideali e per difendere le persone a lui care. Questi ideali  danno forza e vitalità a un mondo che ricorda la potenza del Sacro Romano Impero, dell’impero Bizantino e Ottomano.


Lo scrittore ha, con perfetto equilibrio, dosato la presenza dei vari coprotagonisti con cui condividere emozioni e aspettative. Con “penna epica”, Diego Romeo, traccia personaggi buoni, cattivi, brontoloni e supersimpaticissimi come i draghi che si possono trasformare in altre forme di vita. Davanti al pericolo tutti diventano seri e uniti di fronte al nemico testimoni di valori come l’amicizia, l’amore, il rispetto per gli altri, per il mondo in cui si vive con le sue tradizioni e la sua cultura. Le difficoltà vanno affrontate usando la “ragione” per fare del coraggio la nostra arma migliore. Non bisogna atteggiarsi a esseri duri e forti, esseri che non mostrano le proprie emozioni. Al contrario è dalle nostre paure, dalle nostre debolezze che dobbiamo attingere la forza che ci rende pronti al sacrificio per difendere i valori in cui crediamo. Lo scrittore ha creato un romanzo intenso che permette di viaggiare con la fantasia scoprendo nei personaggi molti aspetti caratteriali “dell’uomo comune” e ciò li rende più vicini a noi “comuni mortali”. Diego Romeo ha piantato, nel suo mondo fantastico, i germogli di tante storie di cui vorrei leggere, al più presto, l’evolversi. Si ha la sensazione che tutto sia stato solo accennato, per incuriosire il lettore, per svelare le sorti di un mondo meraviglioso senza alcuna fretta. Anche l’uso di caratteri distinti nella narrazione (calligrafico per gli experta del codice della Cronaca, piano per la narrazione, più elaborato per i brani interiori,  gotico per le preghiere) crea un variegato mondo di nozioni che rendono la storia più completa. La lettura alterna a momenti di pura fluidità d’azione, momenti di profonde riflessioni che rallentano la narrazione ma le conferiscono spessore e preziosità. Lo stile è accurato, elegante, con un linguaggio ricercato. Questo romanzo di formazione  è una lettura impegnativa che bisogna assaporare piano piano, pagina per pagina, con calma e attenzione, con partecipazione senza aver fretta di giungere alla conclusione. Solo così potrete assaporare questo racconto, il primo di una trilogia fantasy, che l’autore ha realizzato in modo ottimale scrivendo di ideali come la fratellanza, la libertà, la pace.