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"Il volo di carta" è un libro che tratta di “due enti in lotta
millenaria fra loro”. Questa è la sintesi in quarta di copertina: una sintesi
sintesi, visto che le pagine sono ben 741.
" Il cimitero dei vangeli segreti" è un thriller su cui si sono addensate
nuvole nere che emanano molte critiche riguardo alla copertina e fulmini per la
trama non proprio originale. Cattiverie letterarie! A me piace e anche la cover
ha un suo fascino che svelerò, se avrete
la bontà di leggerla, nella mia
recensione.
What did you recently finish reading?
“Il castello di Otranto” mi ha dato la possibilità di fare
un tuffo nel mondo
classico per rilassarmi e godere del tempo che fu.
“Il profumo degli
alberi di limone” è un libro “per non dimenticare”, per ricordare che la
conoscenza del passato ci serve per vivere meglio il presente e per non
ripetere più gli errori che hanno segnato la Storia dell’Umanità.
What do you think you’ll read next?
“Tregua nell’ambra” di Ilaria Goffredo, consigliato dal
blog: “I miei sogni fra le pagine”.
“La piramide del caffè” di Nicola Lecca , consigliato dal blog: “La contorsionista di parole”.
“Il Giardino dei
Segreti” di Kate Morton, auto consigliato perché mi piace la “voce narrante”
della scrittrice.
Voi, cari lettori dal
palato sopraffino, cosa ne pensate di questi libri? Attendo i vostri commenti e
i vostri suggerimenti per future letture!
M.J. Heron nasce ventotto anni fa sotto il segno dello scorpione, in una
terra in cui le nebbie del mistero avvolgono il respiro e le antiche leggende
ridisegnano i contorni del paesaggio. Amante delle emozioni forti e di tutto ciò che può essere continua.... Casa Editrice: De Agostini
Pagine: 382
Prezzo: € 9,90
Trama:Non è affatto un giorno come un altro. Il destino ha
premuto il tasto on. Quando Katherine incontra Armand per la prima volta non sa
che dietro le sembianze del bello e dannato si cela uno dei più potenti
generali dell’Antica Stirpe dei Kurann. Non può immaginare che sarà proprio lui
la sua salvezza, o la sua rovina. Armand ha un piano crudele, spietato, oscuro
come le tenebre. Non è l’unico a nascondere la minaccia di un segreto
inconfessabile o gli echi di un passato
maledetto. Una verità agghiacciante sta per essere svelata. Nessuno può
permettersi di fallire, nessuno è più al sicuro. Una sola certezza. Quando
supera se stesso, l’amore può uccidere. Se nulla è come sembra, come fai a
scegliere la strada giusta?
STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 7
Recensione
“Per una volta, voleva essere egoista e felice. Desiderava
accogliere ogni singolo respiro che lei gli avesse regalato. Ogni singola
emozione. Sarebbero stati i primi e gli ultimi attimi di felicità delle sua
lunga vita.”
Grazie al blog “Un buon libro non finisce mai” e all'autrice M.J. Heron ho vinto
"Implosion" e sinceramente, non sapevo cosa aspettarmi da un libro che
riportava in copertina un termine scientifico studiato, un tempo, nel mio
percorso formativo. Quando poi, ho letto la dedica della scrittrice M.J.Heron
, mi sono chiesta: “chi sono i Kurann?” Per fortuna, tutti i miei dubbi si
sono sciolti come neve al Sole e ho scoperto un popolo affascinante.
Sinossi: Non è affatto
un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto on. Quando Katherine
incontra Armand per la prima volta non sa che dietro le sembianze del bello e
dannato si cela uno dei più potenti generali dell’Antica Stirpe dei Kurann. Non
può immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza, o la sua rovina. Armand ha
un piano crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Non è l’unico a nascondere
la minaccia di un segreto inconfessabile o gli echi di un passato maledetto. Una verità
agghiacciante sta per essere svelata. Nessuno può permettersi di fallire,
nessuno è più al sicuro. Una sola certezza. Quando supera se stesso, l’amore
può uccidere. Se nulla è come sembra, come fai a scegliere la strada giusta?
Già, scegliere è un segno di libertà ma non sempre è cosa
facile. L’amore non dovrebbe mai porre nessuno davanti a delle scelte ma, nel
libro, sono proprio le decisioni prese dai protagonisti che delineano
l’evolversi della storia che, comunque, deve fare i conti con il “destino”.
Katherine e Armand pur appartenendo a due mondi diversi, decidono di unire le
loro vite in un amore puro e profondo. Ma nulla è come appare. L’amore ha mille
sfaccettature e si può manifestare in una miriade di modi ma, alla fine, può
dimostrarsi più forte del destino? Armand deve cercare di fondere insieme amore
e rispetto, dedizione e passione, vendetta e protezione. Le cose, poi, si
complicano quando entrano in gioco altri sentimenti come la voglia di potere e
di ricchezza, la paura di ciò che i sentimenti ci portano a fare. Ma nulla è
come appare. L’incipit recita: "Il freddo di quella mattina di ottobre svegliò
Firenze con una carezza graffiante."
Che bello una storia ambientata in Italia, in una città
magnifica! Katherine e Armand sono due giovani che si portano dietro dolori e
misteri. Lei è una ventenne che porta ancora i segni di un dolore lancinante:
la morte del fratello maggiore. Lui, di anni ne ha un po’ di più, è un generale
dell’Antica Stirpe dei Kurann. L’amore tra i due ragazzi dovrà superare
ostacoli insormontabili. Armand ha, infatti, ricevuto l’ordine di “punire” il
padre della ragazza perché ha ideato il “TRW-killer”,una potente arma di
distruzione di massa. I due protagonisti, bellissimi, sono dotati di poteri
davvero particolari. Katherine ha il potere “implosion”. Armand ha il potere
della “protomateria”, in più ha un olfatto straordinario e spesso ha sete di… Scoprite voi il resto ma attenti perché la
scrittrice ha mescolato con maestria segreti, poteri, amori.
Tutti questi elementi li ritroviamo anche in altri
personaggi d’Implosion.
Fantastica è Kylaah, la strega Kurann: “…lo trafisse con lo
sguardo, poi girò la testa con aria di superiorità. Lei sapeva giàche cosa
aveva in serbo il destino. Le sue visioni erano infallibili…”
Inquietante è Robert:
“… Ancora una volta non aveva dubbi. Tutto sarebbe andato secondo i suoi
piani…”
Vendicativo è Venom: “… Un ghigno di soddisfazione gli
contorse il labbro inferiore. Stava già pregustando il sapore della morte…”
Tenebroso è Shamnos:
“…Cominciava ad avvertire l’inconfondibile odore della paura. Quel profumo lo
inebriava come nessun altro…”
La storia è ben strutturata, l’esposizione lineare permette
una lettura veloce e piacevole. Il ritmo è sostenuto con colpi di scena e con
una perfetta combinazione fra sentimenti e azioni. L’autrice ha aperto un
tiretto, vi ha posto al centro un’
orchidea e intorno ha collocato tanti misteri da svelare, poi, con fare preciso,
l’ha richiuso. Ma non si può lasciare al buio un fiore così bello quindi, cara
scrittrice, a quando il seguito? Ho letto in varie interviste dell’autrice che
ci sarà sicuramente un seguito, non resta che aspettare.
Storia appassionante per trascorrere ore piacevoli in
compagnia del popolo dei Kurann.
Breve storia
editoriale di Implosion.
Dopo l’esordio che l’ha visto nella classifica degli e-book
più venduti per dieci settimane, per un mese nella TopTen su ibs.it,
Implosion dell’autrice M.J.Heron, porta
alla De Agostini Libri il Premio
Selezione Bancarella 2013.
Primo di tre figli, Brown crebbe a Exeter, nel New Hampshire. Suo padre Richard insegnava matematica alla Phillips Exeter Academy, scrisse alcuni testi scolastici su quest'argomento e vinse un importante Presidential Award. continua.... Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 600
Prezzo: € 25,00
Trama:Inferno è il titolo del quarto romanzo di Dan Brown che ha per protagonista il Professore di Harvard Robert Langdon. Ancora una volta, lo scrittore statunitense proveniente dal New Hampshire, mescola sapientemente le tematiche a lui più congeniali, dando vita ad un thriller dai risvolti misteriosi in cui arte, storia, codici e simboli fanno da padroni. Il docente di Simbologia di Harvard Robert Langdon è di nuovo in Italia. Questa volta si reca nel bel Paese per svolgere delle ricerche sulla Divina Commedia di Dante. Langdon viene risucchiato in un mondo sconvolgente la cui chiave di volta sembra risiedere nel capolavoro del Sommo Poeta, un’opera dai risvolti misteriosi ed oscuri, le cui parole sono pregne di un fascino in grado di travalicare i secoli. Langdon, nel tentativo di risolvere l’enigma in grado di condurlo alla verità, dovrà vedersela con un avversario temibile. Lo scenario in cui si svolge questa nuova avventura avente per protagonista Robert Langdon è caratterizzato dallo splendore dell’arte classica. Il nostro eroe per giungere alla risoluzione del mistero passerà attraverso gli arcani nascosti nelle opere d’arte, individuerà passaggi segreti e, per non far mancare nulla, usufruirà di strumenti scientifici all’avanguardia. Dan Brown, con Inferno, consegna ai lettori un altro incredibile thriller fatto di storia ed enigmi.
STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 9
Recensione
“Non importa se fai ridere o piangere i lettori. E’ invece
fondamentale farli aspettare”
sosteneva Charles Dickens. Oggi questa strategia
di marketing si rivela ancora vincente come dimostra l’attesa per “Inferno”,
edito Mondadori, romanzo thriller dello scrittore Dan Brown. Il libro è stato
pubblicato in contemporanea in quasi tutto il mondo. Anche la data per l’uscita
del libro, 14 maggio 2013, nasconde un simbolo: 14/5/13 è l’anagramma numerico
del pi greco ( 3,1415), ossia la costante usata in geometria per calcolare le
dimensioni delle circonferenze. Infatti l’ Inferno dantesco è un’insieme di
cerchi ( i gironi) concentrici.
Un’altra trovata geniale, per pubblicizzare il libro, ha per
protagonista gli undici traduttori, chiusi a partire da febbraio, per 8 settimane,
in un edificio della Mondadori: blindati, senza cellulari e controllati da una
scorta armata.
corridoio vasariano
Sulla copertina è impresso il profilo di Dante, autore della
“Divina Commedia” opera divisa in tre cantiche (Inferno,Purgatorio e Paradiso). Ed è dall’Inferno che
ha inizio un thriller dal simbolismo diffuso, dall’azione concitata, dal ritmo
sostenuto. Se si parla d’Inferno, viene spontaneo pensare al male anche se la
sua definizione totalmente negativa può subire delle variazioni quando diventa
necessario commettere del male per ottenere un risultato che porti dei
benefici. Robert Langdon è un esperto di Dante, conosce a fondo le sue opere e
ama Firenze, la sua cultura il suo patrimonio artistico come piazza della
Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio. Ma cosa riserverà la città
del Giglio al nostro professore? Ci saranno belle visioni che nutrono l’anima o incubi devastanti?
Ma , ora, mettetevi comodi, l’avventura può iniziare!
INCIPIT. Io sono
l’Ombra.
Attraverso la città dolente, io fuggo.
Attraverso l’eterno dolore, io prendo il volo.
Guidami,caro Virgilio, attraverso il vuoto.
Oh, cocciuti ignoranti! Non vedete il futuro? Non arrivate a
comprenderelo splendore della mia
creazione? A capirne la necessità? Il mio dono è il futuro.
Il mio dono è la salvezza. Il mio dono è L’Inferno.
I riflettori si accendono in una camera d’ospedale dove, il
nostro eroe del simbolismo, è ricoverato per una ferita d’arma da fuoco. Fin
dall’inizio la storia accelera la successione degli eventi e nulla è come
appare.Mai fidarsi di ciò che vediamo
scritto perché , come per la matrioska, all’interno di ogni frase c’è un
mistero che ti porta a un altro mistero e così via per più di 500 pagine.
Langdon combatte contro un terribile avversario, affronta enigmi misteriosi che
lo proiettano in uno scenario fatto di arte classica, passaggi segreti e
scienze futuristiche. Egli deve cercare delle risposte e decidere di chi
fidarsi “prima che il mondo cambi irrimediabilmente”. L’evolversi della storia
è pieno di colpi di scena, leggete il libro e tutto vi sarà chiaro. Lo
scrittore ci pone davanti a dei quesiti morali di non facile soluzione; la
distinzione tra bene e male non è , sempre, ben definita. Dipende dai punti di
vista. Naturalmente i problemi riguardanti la nostra società sono reali e non
si può perdere tempo. L’umanità deve affrontare la smisurata crescita
demografica e non può far finta di non sapere.
“I luoghi più caldi dell’Inferno sono riservati a coloro che
in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali”. Naturalmente non può
mancare una nota negativa nei confronti della Chiesa che si oppone all’aborto,
alla contraccezione, all’eutanasia. Ma allora, come lo risolviamo il problema
della crescita demografica? Se avete la pazienza di seguire “il professore”,
nei suoi voli pindarici sul simbolismo che diventa realtà, lo scoprirete! Io ho
letto Inferno con molta curiosità e devo dire che la storia si è rivelata ben
costruita nel suo evolversi ma non incisiva come mi aspettavo.
Fin dall’inizio ho trovato, anche se interessante, un po’
troppo lunga la descrizione dei luoghi e delle bellezze artistiche di Firenze.
Forse avevo l’ansia di proseguire con la storia e l’azione, interrotta dalle
lunghe descrizioni,veniva rallentata in maniera drastica. Mi sono sembrate
tante anche le pagine dedicate alla ricerca del significato della parola CATROVACER. Sicuramente questo ritardo nel decifrare la parola è
da imputarsi alla sua non piena conoscenza della lingua italiana.
Naturalmente
Langdon non è solo in questa avventura, con lui c’è la dottoressa Sienna Brooks
che lo aiuterà a far luce sui tanti misteri che lo circondano. Inizia così, a
Firenze, la ricerca della verità che tra rivelazioni sorprendenti e viaggi ,più
o meno segreti ci svelerà l’arcano mistero. Ormai tutti sappiamo che la vicenda
si svolge, in parte, a Firenze; l’inizio è ben strutturato con un ritmo
incalzante. Poi si ferma, riprende fiato, si guarda un po’ intorno e riparte.
Tutto ruota su una decisione che bisogna prendere per il futuro dell’umanità.
Devo confessare che il finale mi ha lasciato un po’ titubante. Comunque ho
trascorso delle ore piacevoli con "Inferno" anche se non condivido alcune teorie
esposte nel libro e, se devo essere sincera, ho avuto un po’ di nostalgia per “ Il Codice Da Vinci”. Chi non delude mai è “lui”, l’affascinante Robert
Langdon con il suo gusto raffinato nell’abbigliamento, il suo fisico prestante,
la sua memoria eidetica, senza tralasciare l’orologio di Topolino sempre al suo
polso.
Vale la pena di leggere il libro anche solo per ritrovare la figura
dell’eroe intellettuale che, tra enigmi e profezie, è sempre a suo agio. Si può
essere d’accordo o meno con le sue teorie, ma, Dan Brownha saputo mescolare in modo magistrale storia,
arte, codici e simboli per creare un thriller che non vi deluderà. Fidatevi di
me!
Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca (in provincia di Taranto) e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha studiato criminologia e continua...
Casa Editrice: Longanesi
Pagine: 432
Prezzo: € 18,60
Trama:C'è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella nostra vita: il desiderio di scomparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma c'è qualcuno per cui questa non è una sensazione passeggera. C'è qualcuno che diventa prigioniero di questa sensazione, che diventa poi un'ossessione, e che ne viene divorato, inghiottito. Queste persone spariscono davvero. Spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Ma se d'improvviso queste persone scomparse... tornassero? E non solo: se tornassero non per riprendere la propria vita, non per riallacciare contatti perduti, non per riannodare i fili di un'esistenza spezzata... Ma tornassero per uccidere? Mila Vasquez ha i segni del buio sulla propria pelle, le ferite che il buio le ha inferto hanno segnato per sempre la sua anima. Forse per questo, è la migliore in quello che fa. E quello che fa è dare la caccia a quelli che tutti hanno dimenticato: gli scomparsi. E quando gli scomparsi tornano dal buio per uccidere, Mila capisce che per fermare il male deve dargli una forma, deve attribuirgli un senso, deve formulare un'ipotesi convincente, solida, razionale... Un'ipotesi del male. Ma sa anche che è solo quello: un'ipotesi. E che per verificarla non c'è che una soluzione: consegnarsi al buio.
STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 8
Recensione
A quattro anni dal “Suggeritore”, siete pronti a tornare nel
buio...? Donato Carrisi torna sulla scena del crimine con "L’IPOTESI DEL MALE",
edito Longanesi. Donato Carrisi è nato a Martina Franca (TA), il 25 marzo 1973.
Dopo una laurea in Giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza
del comportamento. Nel 2009 pubblica il suo primo romanzo il “Suggeritore”
edito Longanesi, e vince il Premio Bancarella. Nel 2011 pubblica “Il tribunale delle anime” sempre
con Longanesi. L’anno seguente è la volta
di “La donna dei fiori di carta” con cui ha consolidato il suo status di
scrittore affermato anche in campo internazionale. Nell’aprile 2013 viene
pubblicato il nuovo romanzo di Carrisi, “L’ipotesi del male” che segna il
ritorno di Mila Vasquez poliziotta abile
nel cercare persone scomparse ma che deve convivere con le inquietudini che
albergano nella sua anima.
“Hai mai desiderato scomparire?”
C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato
nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto… Per alcuni non è solo
un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte.
Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Mila Vasquez invece è
circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone
scomparse - il Limbo - centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza
dei passi perduti,ricoperte di fotografie. Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con
intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di
un’esistenza passata e poi le persone. Sembrano identici a prima vista, questi
scomparsi, ma il male li ha cambiati. Ma chi li ha presi? Dove sono stati tutto
questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle
ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini: Deve dare all’oscurità
una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente,
solida, razionale…Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non c’è che una
soluzione: consegnarsi al buio.
Inizia così un’indagine che porta il lettore a vivere le
paure, le angosce di Mila, in un crescendo di tensione che sprigiona un’ansia
che non ti permette di chiudere il libro se non dopo aver letto l’ultima
pagina. Spesso ci si chiede se c’è un confine netto fra il bene e il male.
Molto spesso questa linea di demarcazione subisce repentini spostamenti perché,
in ognuno di noi, c’è l’esistenza contemporanea sia del bene che del male.
Infatti il male, a volte, è utile come l’esempio del leone che ammazza una
zebra per saziare i propri cuccioli. Mila dovrà fronteggiare il male, dovrà
muoversi in un mondo inquietante fatto di “solitudini”. Ma quando queste
“solitudini” si uniscono, nasce “l’armata delle ombre”. Lascio a voi scoprire il
seguito ma state attenti, perché, come scrive l’autore: "Ma non si può
convivere con il vuoto, con il vuoto non si patteggia. Alla fine sarai stato tu
ad aprirgli la porta di casa, come fosse un amico che vuole solo aiutarti.
Quello entra e comincia a razziare ogni cosa". Assolutamente da leggere e, poi,
da riporre nella propria libreria insieme alle altre opere di Carrisi.
"Tu chi sceglieresti tra chi ti ha dato la vita e chi potrebbe togliertela?
La risposta potrebbe non essere così ovvia."
E' in lettura anche "Il castello di Otranto", un classico che sto leggendo per la sfida Un classico al mese.
What did you recently finish reading?
Nel buio ho letto "L'ipotesi del male" ma, per non farmi mancare nulla, ho continuato con "Inferno" e dopo aver letto più di 500 pagine sono, finalmente, uscita a rimirar le stelle.
Tra poco pubblicherò le recensioni di entrambi i libri :)
What do you think you’ll read next?
Anche questo libro è stato vinto grazie al giveaway del blog Laboratorio Fantasy e alla scrittrice Cristina Lattaro.
Farò a breve un post di ringraziamento per entrambi i libri vinti :)
Laila Volpe e Evindi Mott I trafficanti dell'ombra
Autore: Man Ekang
Dire chi sono io in poche parole risulta difficile poiché, mi ritengo un individuo dalla personalità complessa. Cresciuto in un ambiente dove si parlava molto di cose nascoste all'occhio materiale, ho sviluppato sin da giovane un grande amore per il fantastico. continua...
Casa Editrice: lulu.com Pagine: 260 Prezzo: € 17,60
Trama:La giovane torinese Laila Volpe incontra
Evindi Mott, alla lezione di antropologia culturale del professore
Debrossac. L’incontro in apparenza casuale era in realtà voluto dal
ragazzo africano nel quadro di una sua prova di iniziazione, nella
società dei suonatori di Mvett. Ma dopo averlo sorpreso in flagrante, il
professore Debrossac lo convincerà ad aiutarlo per ritrovare sua figlia
scomparsa misteriosamente in Torino. Evindi Mott accantonerà
successivamente i suoi primi progetti per Laila e, insieme al
professore,aiuterà la ragazza a dare un taglio ai suoi incubi
ricorrenti. In questo contesto,Laila conoscerà l’esistenza delle “monete
del fato” e imparerà che la sfortuna non è nient’altro che il
risultato di un’attenta manipolazione di certe entità, da parte di
coloro che hanno la conoscenza di alcune leggi della natura.
L'acquisizione di questa conoscenza da parte di Laila, scatenerà l’ira di coloro che tenevano un cospicuo traffico delle sue capacità intelletuali e delle sue chance
STILE: 6
STORIA: 7
COPERTINA: 6
Recensione
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Guardando la copertina del libro “Laila Volpe e Evindi Mott-
I trafficanti dell’ombra” di Man Ekang,
ho notato due figure in evidenza: la Mole Antonelliana e una figura sconosciuta
con in mano un oggetto misterioso. Quando ho iniziato a leggere il libro mi
sono ritrovata in un mondo diviso in due: da una parte Torino, città fulcro di
energie esoteriche, dall’altra la magia che trae spunto dalla cultura africana,
in particolare da quella di alcune tribù del Camerun. La storia, con
protagonisti la giovane Laila Volpe e Evindi Mott, unisce e interseca fra loro
questi due mondi che ci vengono presentati, dallo scrittore, dal suo punto di
vista da antropologo. Egli osserva, registra, studia per comprendere e
conoscere le culture diverse ma non interviene mai con un giudizio su ciò che
noi consideriamo “diverso”. Mi è piaciuto l’accostamento tra antropologia e magia,
perché, forse sono le due facce di una stessa moneta. Il personaggio maschile è
un giovane africano, Evindi Mott, originario della tribù Fang-Beti . Si narra,
che questo popolo, sia nato dall’esodo verso l’Africa centrale di una casta di preti egizi, quando l’impero
egizio iniziò a sgretolarsi. Di questa cultura, a me totalmente sconosciuta,
Mott è un depositario dell’antico sapere che ben si adatta alla nostra società.
Per la prima volta ho letto di Evu e Mvett. L’Evu, secondo la cultura
Fang-Beti, è l’organo interno dell’essere umano, dove risiede la magia, ma che,
se svegliato in modo negativo, può rubare un soffio di vita. Lo Mvett è un’arpa
tradizionale che veniva suonata per dare coraggio e forza ai guerrieri, mentre,
nel romanzo, è per Mott un mezzo per
spostarsi nel tempo e nello spazio. Ma la magia viene usata in malo modo da
coloro che “rubano” le possibilità altrui, i talenti altrui. Nella vita,
infatti, non basta essere bravi nel proprio ambito lavorativo o professionaleper crescere, bisogna anche saper sfruttare e preservare le proprie chances. Ed è qui che entrano in gioco le
“Monete del Fato” che non hanno un valore finanziario ma vengono usate per
sottrarre talenti a coloro che sembrano destinati a un gran futuro. Laila
apprenderà, tramite Mott, che esistono persone pronte a tutto pur di acquisire
le “capacità” altrui. Attorno alle sue capacità artistiche si è sviluppato un
florido commercio gestito da … No, non vi rivelerò nient’altro perché la storia
è piena di risvolti inaspettati che ti tengono con il fiato sospeso. Ora vorrei
analizzare brevemente il luogo in cui la storia si sviluppa. Nel romanzo è
evidente l’interesse dell’autore per la città di Torino, città misteriosa in
cui “mistero”, “magia”, “dualismo”, convivono. Questa città vanta secoli di
tradizione esoterica ed è il punto vertice dei due triangoli magici. Nel
romanzo la città è vissuta, dai due ragazzi, con un rapporto di amore e
curiosità verso i suoi monumenti carichi di un simbolismo particolare dal punto
di vista esoterico. Bene fa lo scrittore a fondere questo aspetto, del
capoluogo piemontese, con una realtà osservata con gli occhi della magia. Tra i
luoghi citati vi è il Parco del Valentino al cui interno è collocata la Fontana dei dodici Mesi. Secondo la
mitologia greca Fetonte, figlio del Dio del Sole, prese il carro del padre e lo
guidò nel cielo ma, a causa della sua inesperienza, ne perse il controllo;
prima salì troppo in alto bruciando parte della volta celeste, poi scendendo si
avvicinò talmente alla Libia da
trasformarla in un deserto. Zeus, adirato, gli scagliò contro un fulmine
facendolo precipitare esattamente dove, oggi, sorge questa meravigliosa
fontana. Quindi mito e realtà si confondono in una società in cui l’uomo deve
combattere coloro che hanno la conoscenza per sfruttare alcune leggi della
natura a danno degli altri. Consiglio questo romanzo a tutti coloro che
vogliono leggere qualcosa di nuovo nell’ambito esoterico-fantasy. Vorrei
concludere riportando una frase detta da Man Ekang: "Lasciarsi dominare
dall’Evu è la cosa più stupida che uno possa fare”. Riflettete.
Finalmente l'attesa è finita! Questa mattina è arrivato in libreria "Inferno" di Dan Brown.
Robert Langdon è di nuovo tra noi.
Dopo "Il Codice da Vinci", "Angeli e Demoni", "Il simbolo perduto", potrò di nuovo godere di momenti di alta tensione leggendo la nuova opera di Dan Brown.
Ora vi lascio perchè sono in partenza per "l'Inferno" con Dan Brown :)
Autore: Giovanni Verga La data di nascita di Giovanni Verga non è specificata ma si pensa che
sia nato o il 31 agosto 1840 o il 2 settembre 1840 da una famiglia di
piccoli proprietari terrieri: fu registrato all'anagrafe di Catania. Il
padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini,
dove la famiglia Verga aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo
cadetto di una famiglia alla quale appartenevano i baroni di
Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad
una famiglia continua...
Casa Editrice: La biblioteca di Repubblica Pagine: 405 Prezzo: € 4,90
Trama: Il romanzo narra le vicende della famiglia Toscana, detta i Malavoglia,
che abita il piccolo paese di Acitrezza da diverse generazioni. Il
nucleo familiare di tipo patriarcale è composto, prima dal nonno, Padron
‘Ntoni, poi dal figlio Bastianazzo e dalla moglie Maruzza, detta la
Longa ed infine dai nipoti: ‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. Le uniche
ricchezze della famiglia sono, la “casa del nespolo” , da loro abitata, e
la barca chiamata “Provvidenza”, unica fonte di reddito. Le disgrazie
dei Malavoglia, cominciano con la partenza alle armi di ‘Ntoni, che
determina la mancanza di due forti braccia per il lavoro della
“Provvidenza”. Per colmare le difficoltà economiche, Padron ‘Ntoni si
convince ad acquistare a credito un carico di lupini che, mediante la
Provvidenza, deve far giungere a Riposto. Ma, a causa di una violenta
tempesta, la Provvidenza naufraga, va perduto il carico di lupini e con
esso anche la vita di Bastianazzo. La famiglia Malavoglia è sconvolta
dal dolore, ma non si rassegna e per far fronte al debito dei lupini
decide di lavorare per Padron Cipolla. Dopo il rientro di ‘Ntoni, questa
volta è Luca a intraprendere il servizio di leva, ma con risvolti
tragici, poiché morirà nella battaglia di Lissa. La famiglia è di nuovo
in ginocchio , anche perché gli viene sottratta a causa dei debiti la
casa del nespolo e per porre rimedio alle precarie condizioni
economiche, è costretta a vendere la barca, da poco pronta per il mare.
Nonostante il dolore enorme di Padron ‘Ntoni, è ‘Ntoni ad incrementarlo
ancora di più. Egli, infatti, mira a ben altra vita da quella che per
lui, invece, riserva la tradizione di famiglia. Ma le sue ambizioni
vengono presto vanificate, poiché frequentando cattive compagnie, si da
al contrabbando e finisce in galera ed in più sua madre, Maruzza la
Longa, muore di colera. Ma le disgrazie dei Malavoglia non sono ancora
giunte al termine, infatti Lia, travolta da uno scandalo, fugge di casa e
finisce col diventare una prostituta. Anche Mena a causa delle vicende
familiari è costretta a rinunciare al matrimonio con l’amato “compare”
Alfio. Infine l’agonia della famiglia Trizzota termina con la morte per
malattia di Padron ‘Ntoni. Sarà Alessi a riscattare la casa del nespolo,
gesto che non servirà a nulla poiché la famiglia Malavoglia è ormai
distrutta.
STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7
Recensione
“Un tempo i Malavoglia erano
stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza…”
Così inizia uno dei romanzi più
conosciuti di Giovanni Verga:la storia
della famiglia Malavoglia si svolge nel piccolo paese siciliano di Aci Trezza,
vicino a Catania. Il patriarca della famiglia è il vecchio padron ‘Ntoni: a lui
obbediscono il figlio Bastianazzo, con la moglie Maruzza, e i cinque nipoti
‘Ntoni ,Luca, Mena Alessi e Lia. Un giorno, la povera famiglia di pescatori,
decide di fare qualcosa per migliorare la propria posizione economica: il
commercio di lupini. Ma una tempesta distrugge la “Provvidenza”, la barca fonte
di lavoro, e per la famiglia cominciano i guai. Muore Bastianazzo, ci sono i
debiti da ripagare, Lia prende una cattiva strada, il contrabbando e la galera
di ‘Ntoni, la vendita della “casa del nespolo” simbolo dell’unità famigliare.
In questo romanzo si manifesta palese il
pessimismo di Verga. Secondo padron ‘Ntoni:
“Gli uomini sono come le
dita di una mano: il dito grosso fa il dito grosso e il dito piccolo fa il dito
piccolo."
Si comprende che nel personaggio c’è la netta convinzione che l’ordine
sociale, come la natura, è e resta immutabile.
Colui che pone ciò in discussione,
che cerca di cambiare il proprio destino, è un “vinto”. In questo ordine
sociale ci sono dei valori indistruttibili: la dignità del lavoro, il
sentimento del dovere, l’unità famigliare la solidarietà. Chi tradisce questi
valori sarà “vinto” condannato a vivere ai margini della società. senza radici.
Ma l’uomo non può accettare questa condizione d’immutabilità e il giovane
‘Ntoni prova a cambiare la sua posizione sociale ma sbaglia ricercando la
ricchezza nel contrabbando. Verga traccia il ritratto di una società dove nulla
può cambiare, dove, soddisfatti i bisogni materiali, tutto il resto diviene
avidità di ricchezze. Anche la nostra società, così moderna e in continua
evoluzione, ha i suoi “vinti” nei giovani che cercano un lavoro, nelle donne
uccise “per amore” e negli uomini che armano la loro mano "per amore". I valori
dell’onestà, dell’amicizia, dell’aiuto reciproco, del rispetto per la persona,
sono, oggi, molto rari. Leggere Verga mi porta a ripensare a coloro che si
sentono soli che sono condannati alla solitudine, che vivono questo dramma
nella quotidianitàe non riescono a venirne fuori. Questi drammi possono portare al suicidio, l’animo debole e
la disperazione ti fanno vedere la morte come una soluzione ai problemi. Ma
così non è. ‘Ntoni,prima di lasciare per sempre il paese natio, dice: “ Ora è
tempo di andarsene…”
No, ora
è il tempo di cambiare! Non possiamo arrenderci l’uomo deve dimostrare di
essere libero di scegliere non è legato al proprio destino. Siamo noi che
dobbiamo lottare per migliorare, per realizzare le nostre aspirazioni.
Ma voi,
cari amici virtuali, come la pensate? Siete con Verga o con me ?